18 Dicembre 2019

INDUSTRIA 4.0: PROGETTARE UN IMPIANTO CON L’OCCHIO RIVOLTO AL FUTURO.

Se ne parla tanto, già da diverso tempo: Industria 4.0.
Per alcuni è una complicazione, per altri è ancora un miraggio, per qualcuno è un concetto confuso.
Di sicuro, però, è un’opportunità. Ed è il futuro.
Quando parliamo di Industria 4.0, infatti, ci riferiamo a tutti i sistemi di automazione (non solo tecnologica, ma anche procedurale) che mirano a rendere più efficiente e intelligente l’industria moderna, dalla piccola impresa locale alla grande multinazionale.  
Con l’avvento dell’Industria 4.0, la tecnologia accompagna le aziende verso un’evoluzione qualitativa e quantitativa, che tocca ogni comparto aziendale e che, per quanto contraddittorio possa sembrare, non esclude affatto l’uomo, bensì ne integra le mansioni e le competenze all’interno di un panorama più ampio: ogni azienda diventa parte di un sistema connesso che comprende non solo i diversi reparti, ma i clienti e i fornitori e i partner.
In pratica, le aziende diventano smart factory, un’evoluzione che si basa su tre pilastri:
- “Smart production”: le nuove tecnologie ottimizzano la collaborazione tra operatore, macchine e strumenti.
- “Smart service”: grazie allo sviluppo dei sistemi informatici e delle reti di connessione, l’azienda è in continuo contatto con le sue diverse parti e filiali, con i suoi referenti (fornitori e clienti) e con le strutture esterne (strade, hub, gestione dei rifiuti, ecc.). Nel mondo dell’Industria 4.0 dominano i sistemi ciberfisici, chiamati CPS, cioè dei sistemi fisici che sono connessi con i sistemi informatici integrati con internet e che quindi possono interagire tra loro e con altri sistemi CPS in modo fluido e automatizzato. Basti pensare allo sviluppo dell’IoT e alle opportunità che sta creando.
- “Smart energy”: l’attenzione alla sostenibilità e ai consumi energetici diventa un punto di forza sia a livello territoriale sia in termini più ampi.
Nella smart factory l’interattività tra persone, macchine, dispositivi e dati è costante e immediata.
Nel nostro Paese, l’Industria 4.0 è in continuo sviluppo, tanto che esistono numerose iniziative istituzionali volte a rendere snelli i processi burocratici e favorire in termini di incentivi e supporto economico le aziende in trasformazione.
Uno studio condotto da PwC su 2000 aziende nel mondo, suddivise in 9 settori industriali, ha evidenziato che nel 2020 il 72% di queste aziende beneficerà di un elevato livello di digitalizzazione.
Di qui passa il futuro: da una visione che non è solo tecnologica, ma concettuale e umana. E che modificherà profondamente la struttura e la natura stessa delle aziende per come le conosciamo.
Quando parliamo di industria, parliamo spesso di produzione, ma consideriamo anche gli scarti, i rifiuti, le acque reflue industriali. E quindi applichiamo i concetti dell’Industria 4.0 anche ai servizi di smaltimento, di trasporto, di trattamento.
Anche per questo, oggi, quando si progetta un impianto di trattamento, non si può non guardare all’Industria 4.0, considerandone gli evidenti vantaggi, tra cui gli incentivi statali, l’automatizzazione di molti processi, la migliore integrazione dei servizi (quelli interni e quelli esterni), la disponibilità di dati e risposte precise e mirate, la gestione operativa da remoto. Adottare l’approccio e gli strumenti che rendono efficiente una smart factory e integrarli nell’attività, complessa e in continuo sviluppo, del trattamento significa offrire alle imprese un ulteriore vantaggio evolutivo.

Per saperne di più sugli impianti di trattamento: cliccata qui.
 

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